Buon compleanno, Joaquin Phoenix. Il "Joker" compie 50 anni
Nel 2012, l'attore vince la Coppa Volpi per “The Master” di Paul Thomas Anderson. L'Oscar arriva nel 2020 con "Joker" di Todd Phillips. Indimenticabile l'interpretazione dell'imperatore romano Commodo nel capolavoro di Ridley Scott, "Il Gladiatore"
“Conta soltanto avere un’esperienza reale mentre sto recitando, quindi non penso alla reazione del pubblico; non recito per appagare o irritare gli spettatori, non mi chiedo se un personaggio possa apparire troppo – o troppo poco – controverso, se un ruolo sia da Oscar, se una storia possa far piangere, ridere, incazzare o entrare nel dibattito contemporaneo”. Così Joaquin Rafael Phoenix, il cui vero nome è Joaquin Rafael Bottom, che oggi, 28 ottobre, compie 50 anni.
Nato nel 1974 a San Juan, a Porto Rico, l'attore - con i fratelli, tra cui River morto a soli 23 anni - inizia sin da giovanissimo ad esibirsi in strada per aiutare la famiglia che si trova in condizioni economiche non eccellenti: nel corso di una competizione a Hollywood, vengono notati da Iris Burton, talent scout che li induce a prendere parte a una casting cinematografico. È in questa occasione che essi vengono scritturati dalla Paramount, dalla regista Penny Marshall.
Il debutto con “Sette spose per sette fratelli”
L'esordio di Joaquin nel mondo dello spettacolo risale al 1982, per la serie tv "Sette spose per sette fratelli", in cui è protagonista è il fratello River. Seguendo la strada di quest'ultimo, Joaquin approda al cinema, dove interpreta "Space Camp", pellicola del 1986 diretta da Harry Winer.
1993, muore per overdose il fratello River
Dopo aver preso parte a "Parenti amici e tanti guai" alla fine degli anni Ottanta, Joaquin Phoenix decide di seguire il padre in Messico. Il rientro negli Stati Uniti, agli inizi degli anni Novanta, coincide con la morte di River, stroncato da un'overdose di droghe durante la sera di Halloween del 1993 al Viper Room, club appartenente a Johnny Depp. Molto scosso per l'accaduto, ferito dalla mancanza di sensibilità dei media, l'attore abbandona Hollywood per un paio di anni.
Il suo ritorno sulla scena avviene nel 1995, quando recita in "Da morire", film d'autore di Gus Van Sant. Seguono altri film. Tra questi: "Innocenza infranta" di Pat O' Connor, "U turn - Inversione di marcia" di Oliver Stone e nel 2000, “Il Gladiatore”, in cui presta il volto a Commodo: grazie alla partecipazione alla pellicola di Ridley Scott riceve una candidatura all'Oscar.
Il Golden Globe per “Quando l'amore brucia l'anima”
Dopo "Buffalo Soldiers" (del 2001, di Gregor Jordan), "Signs" (del 2002, di M. Night Shyamalan), e "Le forze del destino", di Thomas Vinterberg, nel 2004 gira "Quando l'amore brucia l'anima"; la sua interpretazione di Johnny Cash gli vale un Golden Globe nella sezione comedy-musical come migliore attore protagonista.
Nel 2020 l'Oscar per “Joker”
Con “The Master” di Paul Thomas Anderson ottiene alla Mostra del Cinema di Venezia del 2012 la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Nel 2018 interpreta in modo intenso il ruolo di Gesù nel film "Maria Maddalena", con protagonista Rooney Mara, sua compagna dal 2016. Due anni dopo, nel 2020, riceve l'Oscar come Migliore attore protagonista per il film "Joker" (di Todd Phillips).
Nel 2023 interpreta Napoleone Bonaparte nel film "Napoleon" di Ridley Scott. L'anno seguente veste di nuovo i panni del Joker nel sequel (ancora per la regia di Todd Phillips) "Joker: Folie à Deux".